Buon giorno", disse il piccolo principe.
"Buon giorno", disse il mercante.
Era un mercante di pillole perfezionate che calmavano la sete.
Se ne inghiottiva una alla settimana e non si sentiva piu' il bisogno di bere.
"Perche' vendi questa roba?" disse il piccolo principe.
"E' una grossa economia di tempo", disse il mercante.
"Gli esperti hanno fatto dei calcoli. Si risparmiano cinquantatre' minuti la settimana".
"E che cosa se ne fa di questi cinquantatre' minuti?"
"Se ne fa quel che si vuole..."
"Io", disse il piccolo principe, "se avessi cinquantatre' minuti da spendere, camminerei adagio adagio verso una fontana..."
Il piccolo principe, capitolo XXIII
La volta scorsa abbiamo visto come funziona un sistema di IA generativa chiamato anche LLM, o in Italiano Grande Modello Linguistico. Prima di approdare su nuovi lidi ed orizzonti dell’IA nelle sue altre forme, vi sottopongo una breve riflessione.
Abbiamo capito che gli LLM (Chatgpt e compagnia bella insomma) generano facilmente testo e lo fanno un gran bene. Non sono in grado di verificare la veridicità di una loro affermazione, ma scrivono bene e in modo eccezionale, e hanno superato i migliori test di persuasione: ad oggi oramai sono decine gli studi che affermano che gli ultimi LLM sono in grado di generare contenuti persuasivi meglio dei migliori esperti.
Quindi la loro migliore applicazione attuale è il marketing e la propaganda. Voglio ora focalizzarmi sulla prima e condividere con voi una riflessione.
Il marketing al tempo dell’Ia
Il 95% dei contenuti testuali generati sui social network è generato da IA. I video stanno cominciando ora, le immagini ci sono da tempo, ma il testo oramai è quasi totalmente appannaggio di IA e bot. Fatto salvo di quello che vi scrivete tra amici, tutto il resto e passato sicuramente attraverso una IA che perlomeno ha revisionato se non generato di sana pianta i contenuti. Spesso e volentieri i contenuti sono generati in automatico a partire da piani editoriali abbozzati ed è pieno di servizi online che si possono comprare a basso prezzo che fanno questo e altro. Alcuni generano anche risposte automatiche a post di account piu seguiti per ottenere più visibilità (funziona).
Il dolce inganno
Al netto di quello che ho appena scritto però non dobbiamo ne stupirci, ne dire dove andremo a finire alzando gli occhi al cielo. Perche la verità la sappiamo comunque tutti: dietro gli account che seguiamo sui social, dietro quello del cantante preferito, dell’attore, dello youtuber o dell’influencer, raramente scrive lui, ci sono i social media manager e team di persone pagate per scrivere al posto del nostro beniamino. Non tutti, ma è oramai raro. Lo sappiamo, ma lo vogliamo ignorare dopotutto, ci piace credere che a scrivere siano loro e non persone che hanno studiato esattamente come si scrive e si comunica.
Quindi l’AI nel marketing social non fa altro che accelerare una pratica gia consolidata e implicitamente accettata da tutti.
Perché?
Ci sono 3 tipologie di figure coinvolte. Le prime due le abbiamo appena viste. La prima tipologia sono gli influencer e creatori di contenuti in generale (quelli che scrivono e vogliono i likes) e hanno bisogno della nostra attenzione per vendere i propri prodotti, le proprie opinioni, idee, marchi. Hanno bisogno della platea. Nessun attore si esibisce senza pubblico.
Poi ci siamo noi, il pubblico, i consumatori, quelli che spendono. Quelli che hanno il portafogli. Compriamo (consapevoli o meno) quelli che ci viene proposto, seguiamo i consigli, le recensioni, le promo e gli sconti pubblicizzati.
La terza figura
La presenza più grande e cosi enorme da non essere vista e considerata ai nostri occhi è la piattaforma. Facebook, TikTok, Instagram e tutte le altre. Quando le usiamo sono invisibili, ma decidono quello che vedete. Hanno due obiettivi: monetizzare e profilare, cioè conoscere esattamente le nostre esigenze e preferenze di acquisto. Perché se sanno che mi serve una tuta e hanno un inserzionista pagante che vende tute, fanno bingo.
Quindi il loro obiettivo è tenerci il piu possibile dentro la piattaforma attraverso i contenuti sempre piu virali e persuasivi generati con l’AI.
Insomma, tutto torna: questo tracciamento è cosi efficace, chirurgico ed inevitabile (se avete un account social qualunque) anche al di fuori delle piattaforme, che capita a tutti spesso, anche a te, ammettilo, di pensare “mi spiano dal microfono dello smartphone” quando vedete delle pubblicità o dei contenuti si cose che state pensando o di cui state parlando. Non ci ascoltano, non gli serve. Sanno cosi tante cose di noi che sanno già di cosa avremo bisogno. Certe volte ci azzeccano e ci sembra ci stiano spiando.
Amazon pianifica le giacenze nei magazzini di prossimità in base a cosa compreremo, non in base a cosa abbiamo comprato. Ha squadre di ingegneri esperti di machine learning che ottimizzano e raffinano da anni algoritmi predittivi e il risultato è che quello che vogliamo comprare è consegnato il giorno successivo. Niente male!
Meno tempo per piu tempo
Insomma, l’AI nel marketing fa risparmiare tantissimo tempo alle piattaforme e ai creatori di contenuti per far si che noi sprechiamo piu tempo sulla piattaforma a consumare contenuti.
Il loro tempo vale di piu del nostro, e loro sono molti di meno, e un contenuto generato in 20 secondi genera decine di migliaia di visualizzazioni. Se contiamo 10 secondi per leggere il contenuto, sono 100.000 secondi di attenzione di persone: 27 ore. Una immensità.
53 minuti
Abbiamo quindi trovato la tecnologia, la pillola, che ci fa risparmiare 53 minuti alla settimana, per fare poi cosa? passarli sui social a leggere contenuti altrui? 😂
Voi cosa fareste?
Mi sovviene un insegnamento ricevuto tanti anni fa, su cosa è la felicità. Una delle tante definizioni per lo meno.
La felicità è fare tutto quello che vuoi?
No. C’è una moltitudine di persone che possono fare quello che vogliono, ma sono infelici, passando da una cosa all’altra senza poterne godere.
La felicità è volere quello che fai.
Nella realtà, possiamo scegliere un gran poco della nostra vita. Non abbiamo scelto dove nascere, quali genitori avere e se averne, il ceto sociale, la qualità della nostra prima istruzione, il nostro nome.
Se quello che stai facendo l’hai voluto tu, lo hai desiderato, l’hai cercato allora sei felice, indipendentemente dal non poter fare tante altre cose di cui non te me frega nulla
Se hai desiderato tanto una fontana nel deserto, allora forse il tempo speso nell’avvicinarsi vale più di tutto il resto.
Quale è la tua fontana?
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